Come porsi nei confronti di una persona con demenza senile?

15 Set 2025 | News

La demenza è una patologia in continuo aumento in tutto il mondo a causa del progressivo invecchiamento della popolazione.

La Malattia di Alzheimer rappresenta la causa più comune di demenza (50-80% dei casi) e comprende gran parte dei casi che in passato venivano etichettati come “demenza senile” o “arteriosclerosi”

Il modo di porsi nei confronti della persona con demenza è molto importante.

Si deve in ogni caso cercare di mantenere le attività della routine giornaliera quali lavarsi, fare colazione, fare una passeggiata ecc.

È indispensabile stimolare la persona a fare in autonomia quanto riesce e dare un aiuto solo quando è in difficoltà. Questo vale per l’igiene personale, per l’alimentazione, per la scelta dei vestiti e la capacità di indossarli. L’obiettivo è di mantenere il più a lungo possibile le sue capacità autonome.

Non bisogna pensare che la persona con demenza non possa comunicare ed è necessario parlare con lei normalmente, sapendo ovviamente che forse non capirà tutto quello che diciamo. Altrettanto importante sarà cercare di coinvolgerla nella conversazione, utilizzando parole semplici e parlando lentamente. Occorre evitare di sottolineare eventuali errori, evitare rimproveri che porterebbero solo ulteriore stato d’ansia.

È utile mantenere un atteggiamento sereno e rassicurante facendo in modo di essere sempre nel suo spazio visivo ma ad una distanza adeguata (non troppo vicino). È importante non contraddire, per quanto possibile, le parole con l’atteggiamento che si tiene.

Qualora sorgessero problemi è indispensabile sdrammatizzare la situazione facendo capire che non è successo nulla di grave.

In ogni caso è importante identificare il modo di comunicazione più appropriato. Ogni paziente ne ha uno: può essere la musica oppure vedere immagini o in alcuni casi il contatto fisico.

Alcuni consigli su come comportarsi in situazioni particolari

Ansia e paura: rassicurare con il contatto fisico, distrarre il malato, cercare di comprendere e ridurre le cause di ansietà e paura.

Apatia (indifferenza): stimolare il suo interesse incoraggiando attività che riesce a svolgere, non costringerlo ad agire se non vuole, congratularsi con lui quando riesce in qualcosa.

Allucinazioni e delirio: rassicurare senza mettere in discussione la convinzione delirante, distrarre l’attenzione del malato, evitare la contenzione fisica.

Comportamento sessuale improprio: non sono frequenti ma possono risultare imbarazzanti per chi li subisce involontariamente. La perdita delle inibizioni può essere dovuta al bisogno di contatto fisico, di sicurezza e di intimità e ad un errore nel riconoscere la persona. Rimanere calmi, non mostrare imbarazzo o collera e distrarre il malato.

Disturbi del sonno: insonnia e girovagare notturno ovvero quando il paziente scambia la notte per il giorno. Può servire limitare i momenti di riposo/sonno nell’arco della giornata e mantenerlo attivo e vigile. Non serve cercare di tenerlo a letto con la forza e non insistere spiegandogli che è notte e la notte si dorme. L’informazione non viene compresa. Più utile fargli fare una piccola attività per un breve periodo e poi riportarlo a letto.

Agitazione, aggressività, ira: mantenere atteggiamento calmo e rassicurante, evitare confronti di sfida e tentativi di costrizione fisica, distrarre il malato. Ricordare che l’aggressività può essere una reazione di difesa ad una situazione che la persona vive come minacciosa anche se in realtà non lo è; ad esempio una voce troppo alta, un contatto fisico inaspettato. Oppure ancora può essere una richiesta di attenzione, di compagnia, la manifestazione di un disturbo fisico (dolore, fame, freddo o altro) e infine una reazione ai nostri interventi di assistenza (fare la doccia, vestirsi, lavarsi). Nell’aggressività di una persona malata non c’è nulla di intenzionale, la rabbia è solo l’espressione irrazionale di un disagio, quindi non serve a nulla sgridare la persona o cercare di farla ragionare. Spesso l’aggressività è rivolta alle persone più vicine. Che fare allora? Può essere utile distrarre la persona con stimoli piacevoli e aspettare che si calmi, cercare di capire qual è il problema, evitando però di insistere e di favorire la discussione.

Per ulteriori approfondimenti e altri consigli utili anche in tema di alimentazione, igiene e somministrazione dei farmaci è possibile richiedere il nostro Manuale di assistenza alla persona anziana, a cura di Tiziana Quirino, Specialista Malattie Infettive.