14 Apr 2025 | News
Confermati anche per il 2025 i bonus di CAS.SA.COLF:
- rimborso di 300 euro mensili per 12 mesi (per un totale di 3.600 euro all’anno) per i datori di lavoro non autosufficienti a copertura delle spese documentate ed effettivamente sostenute per il pagamento dei contributi previdenziali e/o della retribuzione dei lavoratori domestici alle proprie dipendenze;
- bonus maternità da 300 euro una tantum che viene riconosciuto ai datori di lavoro che assumono un sostituto per colf obadanti in maternità.
1. RIMBORSO SPESE PER COSTO ASSISTENTE FAMILIARE IN CASO DI NON AUTOSUFFICIENZA PERMANENTE DEL DATORE DI LAVORO
Per accedere al rimborso di 3.600 euro occorre soddisfare le seguenti condizioni:
- almeno un anno di contribuzione in favore della CAS.SA.COLF;
- lo stato di non autosufficienza uguale o maggiore ai 40 punti del questionario deve essere maturato successivamente al 1° luglio 2021;
- la prestazione può essere richiesta a qualsiasi età del richiedente, fatto salvo quanto previsto all’art. 5, 6 e 7 comma 2 del regolamento di CAS.SA.COLF;
- la prestazione verrà erogata qualora, al momento dell’iscrizione alla cassa, il richiedente non fosse già in uno stato di permanente non autosufficienza pregressa uguale o maggiore ai 40 punti del questionario;
- la prestazione può essere richiesta solo ed esclusivamente se la persona non autosufficiente corrisponde al titolare del rapporto di lavoro.
CAS.SA.COLF, per la suddetta prestazione, incaricherà un medico che analizzerà le richieste pervenute e si pronuncerà sulla base della documentazione prodotta in merito allo stato di non autosufficienza permanente del richiedente.
Ove venisse accertato il diritto alla prestazione in favore del richiedente da parte di CAS.SA.COLF, questa decorrerà dal mese successivo a quello di presentazione della domanda.
2. RIMBORSO SPESE PER COSTO ASSISTENTE FAMILIARE IN CASO DI MATERNITÀ DELLA LAVORATRICE
In caso di maternità della lavoratrice già assunta e di necessità di sostituzione della medesima, CAS.SA.COLF rimborsa ai datori di lavoro domestico le spese documentate sostenute per il pagamento dei contributi previdenziali e/o della retribuzione dei lavoratori assunti in sostituzione fino a un massimo di 300 euro all’anno.
I requisiti per ottenere il rimborso sono:
- almeno un anno di contribuzione in favore della CAS.SA.COLF;
- l’avvenuta assunzione del lavoratore sostituto (lettera di assunzione, denuncia di instaurazione rapporto INPS, prospetti paga e/o ricevute di pagamento bollettino trimestrale INPS);
- il certificato di gravidanza INPS della lavoratrice sostituita.
2 Mar 2025 | News
Da quest’anno e per tutto il 2026 è possibile accedere al bonus di 850 euro al mese per anziani non autosufficienti di età pari o superiore a 80 anni con un livello di bisogno assistenziale gravissimo.
Il D.lgs 29 del 15 marzo 2024, c.d. Decreto Anziani, ha infatti previsto una serie di misure a favore delle persone anziane. Tra queste la c.d. Prestazione Universale, che ha lo scopo di promuovere il progressivo potenziamento delle prestazioni assistenziali per il sostegno della domiciliarità e dell’autonomia personale delle persone anziane non autosufficienti.
Tale misura è composta da:
- una quota fissa monetaria corrispondente all’indennità di accompagnamento di cui all’articolo 1 della legge 11 febbraio 1980, n. 18 che verrà quindi assorbita dalla Prestazione Universale;
- una quota integrativa definita “assegno di assistenza”, attualmente pari a 850 euro mensili che ha lo scopo di:
- remunerare il costo del lavoro di cura e assistenza, svolto da lavoratori domestici, con mansioni di assistenza alla persona titolari di rapporto di lavoro conforme ai contratti collettivi nazionali di settore;
- acquistare servizi destinati al lavoro di cura e assistenza e forniti da imprese e professionisti qualificati nel settore dell’assistenza sociale non residenziale.
Le due modalità di spesa sono alternative.
La Prestazione Universale, una volta riconosciuta, assorbe l’indennità di accompagnamento di cui alla legge n. 18 del 1980 e le ulteriori prestazioni di cui all’articolo 1, comma 164, della legge n. 234 del 2021.
La prestazione è erogata dall’INPS su espressa richiesta della persona anziana non autosufficiente in possesso dei requisiti previsti dalla legge e verrà corrisposta in via per ora solo sperimentale dal 1° gennaio 2025 al 31 dicembre 2026, su base mensile a decorrere dal primo giorno del mese di presentazione della domanda.
La domanda può essere presentata autonomamente in via telematica sul sito dell’Inps al seguente link o tramite gli enti di patronato.
Hanno diritto alla prestazione le persone anziane non autosufficienti che:
- abbiano età anagrafica pari o superiore a 80 anni e il riconoscimento di un livello di bisogno assistenziale gravissimo;
- abbiano un ISEE socio sanitario ordinario non superiore a 6.000,00 euro;
- siano beneficiari dell’indennità di accompagnamento.
La valutazione del livello di bisogno assistenziale gravissimo avverrà sulla base delle informazioni sanitarie a disposizione negli archivi dell’Istituto e della documentazione che verrà allegata dall’interessato in sede di presentazione della domanda attraverso il servizio dedicato, tenendo conto delle indicazioni fornite dalla commissione tecnico- scientifica di cui all’art. 34, comma 3, D.lgs 29/2024 e verrà effettuata sulla base dei seguenti parametri:
- requisito sanitario: valutazione della disabilità gravissima valutata sulla base dei parametri di cui all’articolo 3 del decreto ministeriale 26 settembre 2016, secondo cui vi rientrano:
- persone in condizione di coma, Stato Vegetativo (SV) oppure di Stato di Minima Coscienza (SMC) e con punteggio nella scala Glasgow Coma Scale (GCS)<=10;
- persone dipendenti da ventilazione meccanica assistita o non invasiva continuativa (24/7);
- persone con grave o gravissimo stato di demenza con un punteggio sulla scala Clinical Dementia Rating Scale (CDRS)>=4;
- persone con lesioni spinali fra C0/C5, di qualsiasi natura, con livello della lesione, identificata dal livello sulla scala ASIA Impairment Scale (AIS) di grado A o B. Nel caso di lesioni con esiti asimmetrici ambedue le lateralità devono essere valutate con lesione di grado A o B;
- persone con gravissima compromissione motoria da patologia neurologica o muscolare con bilancio muscolare complessivo & le; 1 ai 4 arti alla scala Medical Research Council (MRC), o con punteggio alla Expanded Disability Status Scale (EDSS) & ge; 9, o in stadio 5 di Hoehn e Yahr mod;
- persone con deprivazione sensoriale complessa intesa come compresenza di minorazione visiva totale o con residuo visivo non superiore a 1/20 in entrambi gli occhi o nell’occhio migliore, anche con eventuale correzione o con residuo perimetrico binoculare inferiore al 10 per cento e ipoacusia, a prescindere dall’epoca di insorgenza, pari o superiore a 90 decibel HTL di media fra le frequenze 500, 1000, 2000 hertz nell’orecchio migliore;
- persone con gravissima disabilità comportamentale dello spettro autistico ascritta al livello 3 della classificazione del DSM-5;
- persone con diagnosi di Ritardo Mentale Grave o Profondo secondo classificazione DSM-5, con QI<=34 e con punteggio sulla scala Level of Activity in Profound/Severe Mental Retardation (LAPMER) <= 8;
- ogni altra persona in condizione di dipendenza vitale che necessiti di assistenza continuativa e monitoraggio nelle 24 ore, sette giorni su sette, per bisogni complessi derivanti dalle gravi condizioni psicofisiche.
- requisito sociale: valutazione della situazione della persona con disabilità in ambito familiare e assistenziale sulla base del punteggio risultante dalle risposte fornite dal richiedente la prestazione in sede di compilazione della domanda. Il punteggio totale del questionario permette di rilevare il bisogno assistenziale gravissimo del richiedente.
Ai fini del riconoscimento del livello di bisogno assistenziale gravissimo dovranno risultare soddisfatti entrambi i requisiti (sanitario e sociale: disabilità gravissima e sussistenza di un bisogno assistenziale con un punteggio almeno pari a 8).
4 Mag 2022 | News
Un momento chiave nella scelta della badante è il colloquio con la rosa di candidati preselezionati dall’agenzia di ricerca badanti.
SAN MARTINO, dopo aver analizzato le esigenze della famiglia e dell’assistito e intervistato tutti i candidati disponibili che rispondono al profilo richiesto, invia alla famiglia una “rosa” preselezionata di 3-4 candidati corredata da un curriculum e da una breve nota.
A questo punto la famiglia può effettuare la scelta intervistando i candidati per individuare quello che meglio risponde alle proprie esigenze.
Ma come effettuare la scelta, e soprattutto come sfruttare al meglio l’opportunità del colloquio per fare la scelta giusta? Qualche consiglio può essere utile.
Non fidarsi solo del curriculum.
Il cv è sicuramente uno strumento utile e contiene molte informazioni importanti: quali esperienze di lavoro possiede la badante, con che tipo di pazienti ha lavorato, con quali patologie senili ha più dimestichezza, etc. Inoltre, il cv può dirci anche qualcosa relativamente alla durata di tali esperienze: esperienze significativamente lunghe (qualche anno) possono essere un buon indicatore (ma non sempre) della soddisfazione della famiglia presso cui lavorava.
Tuttavia, nel caso di un collaboratore familiare scartare una candidatura solo sulla base della lettura del cv è spesso azzardato. Molto spesso è infatti difficile per questo tipo di candidati esprimere compiutamente le proprie capacità e attitudini in una pagina; oltretutto, nella maggior parte dei casi, dovendolo fare in una lingua che non è la propria madrelingua. Meglio sempre investire un po’ di tempo e intervistare tutti i candidati proposti: nulla è più efficace di un colloquio face to face.
La regola aurea: ascoltare.
Il colloquio è certamente un’occasione importante per trasferire alla badante alcune informazioni essenziali circa la persona che deve essere assistita, sul contesto, e sulle proprie aspettative. Ma non si deve mai perdere di vista che lo scopo principale del colloquio è cercare di capire chi si ha davanti, e per far questo la cosa più importante da fare è una sola: ascoltare.
Un piccolo ”trucco” da usare nei colloqui è quello di porre appena possibile domande “aperte” anziché domande “chiuse”. Ad esempio: al posto di: “Ha lavorato con pazienti difficili?” meglio chiedere: “Mi può raccontare della sua esperienza con pazienti difficili?”
Non farsi ingannare dagli stereotipi.
La tendenza a valutare persone e situazioni è una tendenza innata nell’essere umano. Si potrebbe dire che abbiamo un bisogno insopprimibile di valutare, incasellare, mettere un’etichetta a tutto ciò che viene in contatto con noi. In questo modo ci sentiamo inconsciamente più sicuri, riduciamo l’ansia che inevitabilmente ci deriva dal contatto con la novità e con l’incerto.
Il modo più semplice per far questo è ricorrere agli stereotipi, nel nostro caso, quelli relativi alle differenze culturali e di nazionalità. Quando pensiamo che le badanti di provenienza sudamericana abbiano determinate doti caratteriali, stiamo facendo ricorso ad uno stereotipo. E’ vero che esistono alcuni tratti culturali comuni, ma le differenze individuali sono altrettanto importanti. Per rendercene conto pensiamo a quando sentiamo dire da qualcuno straniero: “gli italiani sono fatti così …”
Il ruolo del professionista.
SAN MARTINO propone sempre alle famiglie una rosa di candidati che rispondono alle caratteristiche del profilo richiesto. Il ruolo di SAN MARTINO è particolarmente importante proprio nella definizione del profilo: cosa stiamo veramente cercando ? che tipo di competenze sono richieste alla badante ? è determinate il tipo di esperienza maturata o contano di più le doti caratteriali ? Quanto più attenzione si sarà dedicata alla definizione del profilo della persona da cercare, tanto più facile sarà la scelta del candidato giusto.
Sarete Voi a effettuare la scelta finale che inevitabilmente sarà influenzata anche da fattori “di pancia”, vale a dire dalla sensazione istintiva di sintonia con un candidato piuttosto che con un altro. Ma lasciarsi guidare dai nostri esperti lungo tutto il percorso della selezione vi consentirà di non perdere di vista gli elementi chiave che vi dovranno guidare nella scelta.
2 Mag 2022 | News
Scegliere la badante “giusta” è una delle scelte più importanti che possono capitare nella vita di una famiglia. A lei infatti noi affidiamo le cure delle persone che ci sono più care e oltretutto in uno dei periodi più delicati della loro vita, quello in cui comincia ad emergere la loro fragilità.
La decisione di affidare i nostri cari alle cure di un assistente familiare è già di per se una scelta virtuosa: tutti sappiamo quanto sia importante per un anziano affrontare la vecchiaia nella propria casa, nel proprio ambiente, nel luogo dei suoi ricordi.
Percorrere la strada dell’assistenza domiciliare è sempre preferibile almeno sino a quando le condizioni psicofisiche dell’anziano non impongano il ricovero in una struttura.
Ma, detto tutto questo, come essere sicuri di fare la scelta della badante giusta? Qualche criterio generale può essere importante.
Non esiste la persona “giusta” per tutte le situazioni.
Il primo criterio da tenere presente è che la persona ideale non esiste, ma esiste certamente la persona più adatta per ogni specifica situazione. Lo sforzo iniziale di individuare gli aspetti salienti della situazione può sembrare in un primo momento inutile o addirittura innaturale, ma si rivelerà di grande utilità per costruire un buon rapporto con la badante.
In talune circostanze può essere fondamentale puntare su una persona dal carattere dolce e conciliante; in altre su una persona più capace di iniziativa autonoma anche per supportare meglio l’anziano nelle decisioni quotidiane. Non va dimenticato, inoltre, che la situazione evolve e cambia nel corso del tempo, di pari passo con l’evoluzione delle condizioni dell’assistito. Non è detto quindi che la stessa persona sia quella più adatta nelle diverse fasi della vita dell’anziano.
Tenere sempre presente il contesto complessivo.
In un primo momento, giustamente, l’attenzione è tutta focalizzata sull’anziano da assistere, sulla sua situazione sanitaria, sulle sue abitudini, sul suo carattere, sulle caratteristiche della casa. Si tratta, è vero, di fattori fondamentali per la scelta della badante giusta. Tuttavia, sono anche i fattori più evidenti e che emergono più facilmente nel primo colloquio.
Altri aspetti si rivelano poi altrettanto importanti per lo sviluppo di una buona relazione complessiva. Il primo di questi è ovviamente il coniuge, se presente, la sua situazione e le sue esigenze. Per una badante gestire un anziano o una coppia non è lo stesso, e ogni badante ha sviluppato nel tempo specifiche attitudini che la rendono più o meno adatta alle differenti situazioni. Ma anche gli altri componenti della famiglia, anche se non conviventi, costituiscono un punto di riferimento fondamentale per la badante e la sua capacità di relazionarsi con loro in modo efficace è un elemento chiave per una relazione di successo.
La fretta è una cattiva consigliera.
Molto spesso quando una famiglia si mette alla ricerca di una badante si trova in una situazione di emergenza.
In alcuni casi l’anziano è appena stato dimesso da un ricovero, o la sua situazione per qualche motivo si è improvvisamente aggravata. In altri casi sono le mutate esigenze familiari a rendere necessario intervenire. O ancora, più semplicemente, la badante precedente si è dimessa.
La qualità di un servizio consiste anche nella capacità di rispondere al bisogno con rapidità. Tuttavia, una selezione è ben fatta se si si dedica il giusto tempo a sondare tutti i candidati disponibili, e a incontrare personalmente almeno una rosa ristretta di essi. Scegliere la badante giusta sotto il ricatto dell’urgenza non è mai una scelta saggia.
Affidarsi a un professionista.
Esistono molte agenzie che, a vario titolo, si occupano di ricerca badanti: società specializzate, associazioni di volontariato, organizzazioni sindacali, centri di ascolto parrocchiali, … e infine il “passaparola”.
Ognuno di questi canali offre vantaggi e opportunità. Tuttavia, solo agenzie che operano su base professionale e che possono vantare una esperienza significativa in questo settore possono offrire reali garanzie. Una realtà come SAN MARTINO, oltre che disporre di un data base molto ampio di badanti mette a frutto un’esperienza trentennale di selezione e gestione del rapporto di lavoro con centinaia di famiglie. In questo modo è possibile per noi seguire le badanti nel loro percorso professionale, verificarne punti di forza e aree di miglioramento, così da poter proporre alle famiglie la soluzione più adatta e “certificata”.
2 Mag 2021 | News
Da oggi è valida la convenzione che abbiamo stipulato con Salute Store Milano, l’ortopedia sanitaria di Viale Abruzzi. Potrai ottenere uno sconto del 15% su tutti i prodotti ortopedici, medicali per la cura dell’anziano e del bambino.
Per ulteriori dettagli visita la pagina Facebook di Salute Store Milano.
2 Feb 2021 | News
Dallo scorso 18 Gennaio il Ministero degli Interni ha attivato una nuova piattaforma e modificato il form da compilare, al quale si può accedere solo con SPID personale del richiedente. Tra gli allegati da ‘caricare’, è richiesta anche la documentazione relativa ai redditi percepiti negli ultimi tre anni: non è più sufficiente ‘l’autocertificazione’.
Il richiedente deve anche rispondere ad apposito questionario in cui motivare la scelta di stabilirsi in Italia e acquisire la cittadinanza. Deve infatti descrivere la propria situazione familiare, indicare da dove derivano i mezzi di sostentamento e precisare se adempie regolarmente agli obblighi fiscali e dichiarare il grado di conoscenza del nostro ‘sistema paese’, con particolare riferimento ai principi fondamentali della Costituzione, nonché precisare se e in quali forme partecipa alla vita pubblica.
È utile sapere che il Decreto Legge 130/2020, convertito in Legge 173, ha modificato la durata dei procedimenti di cittadinanza: le domande presentate dopo il 20.12.2020 – data di entrata in vigore dell’attuale normativa – saranno valutate entro 36 mesi.
Per le istanze presentate anteriormente a tale data, invece, resta in vigore il termine di 48 mesi, introdotto dal cosiddetto ‘Decreto sicurezza’: D.L. 113 del 4.10.2018, convertito dalla Legge 132, entrata in vigore il 5.10.2018
San Martino Servizi può garantire assistenza personalizzata per la gestione dell’iter documentale complessivo.